Riflessioni sui fallimenti

Riflettevo su quante volte mi sono dato un obiettivo e l’ho bucato.

Su quante volte mi sono dato un tempo di gara senza raggiungerlo (o senza chiudere la gara).

Di quante volte ho provato a fare qualcosa accorgendomi poi di non riuscire ad arrivare al punto.

DI quante volte ho programmato cose che poi non sono riuscito a realizzare.

Riflettevo su quanti fallimenti si attraversano ogni giorno, quante volte sbatto il naso contro quel benedetto ”mondo reale”, che penso sia un varco libero e sgombro ed invece è una cavolo di porta a vetri sempre chiusa.

Ogni giorno si deve fare i conti con il fallimento.

Pensate a quando volete fare una grossa spesa e chiedete un preventivo: probabilmente il primo sarà troppo alto e la trattativa andrà male.

Pensate a quando provate a vendere un prodotto: probabilmente la prima volta non finalizzerete.

Quando comprate online un nuovo modello di scarpe: la misura con tutta probabilità non sarà giusta.

Parlando di sport, quante volte dovete fare quella 10km per riuscire a fare il vostro personal best?

Quante volte dovete provare quel segmento Strava per riuscire a migliorare il KOM (e magari non riuscirete mai a portarlo a casa).

Ma nonostante tutto ci riproviamo sempre. 

Ci riproviamo sempre perché, a differenza dei bambini che vogliono vincere sempre, gli adulti sanno che la maggior parte delle volte si fallisce (e lamentarsi non è una strategia).

Una volta ho letto da qualche parte che “la vita è un rischio calcolato”. E’ vero, e ci passano tutti attraverso quel rischio, nessuno escluso.

Il fallimento è faticoso, snervante, avvilente. Ma l’emozione che proviamo quando riusciamo in qualcosa è così intensa e piacevole che ci ripaga di tutto il resto. Di quell’emozione dobbiamo fare tesoro, perché tra tante emozioni negative si fatica a trattenere il ricordo delle cose che ci fanno bene. 

Ricordando i momenti positivi impariamo a riconoscere la strada, impariamo a dare il giusto peso ai fallimenti, non vederli più come macigni che ci tolgono aria e luce con la loro ombra, ma come inevitabili inciampi per ottenere la nostra (e solo nostra) felicità.

“Se qualcosa può andar male, lo farà”
la vita secondo la legge di Murphy 

Postulati alla legge di Murphy

  1. Niente è facile come sembra
  2. Tutto richiede più tempo di quanto si pensi
  3. Se c’è una possibilità che varie cose vadano male, quella che può arrecare il danno maggiore sarà la prima a farlo
  4. Se si prevedono quattro possibili modi in cui qualcosa può andare male, e si prevengono, immediatamente se ne rivelerà un quinto;
  5. Lasciate a se stesse, le cose tendono ad andare di male in peggio
  6. Non ci si può mettere a far qualcosa senza che qualcos’altro non vada fatto prima
  7. Ogni soluzione genera nuovi problemi
  8. I cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che si prendono per impedir loro di nuocere
  9. Per quanto nascosta sia una pecca, la natura riuscirà sempre a scovarla
  10. L’obiettivo è riuscire ad avere quelle situazioni che vanno e bene che ci ripagano di tutto il resto.

Perseverare è umano, non è diabolico.

Questo è un articolo della Sport Academy ASD Trail Running Sport Academy

Vuoi raggiungere un obiettivo agonistico che sia FINISHER o il PODIO, o più semplicemente iniziare a correre? Guarda i miei programmi di Preparazione Atletica e Nutrizione Sportiva e contattami per un colloquio preliminare.

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