E succede che alla fine di 2 settimane di relax ti iscrivi ad una gara un po’ strana, dove devi fare il maggior numero di giri in 6 ore, da mezzanotte alle 6 del mattino.
Pensi che sarà una passeggiata tranquilla insieme ad amici che non vedi da tanto, e per l’occasione porti 15 bottiglie di birra
Pensi che ci saranno 4 disagiati, al massimo 5, e vai a fare sta gara così un po’ per gioco. Invece arrivi alla 6 Ore de Roma con 150 partenti da tutta Italia, con Altleti di alto livello pronti a darsi battaglia, in una cornice super organizzata con percorso certificato FIDAL … e ti sale l’ansia.
Dici “vabbè parto piano con Mauro e Antonio” invece mi trovo a trottare a 5:12 per i primi 20-30 giri (ho perso il conto) in mezzo ad una bolgia di gente con una polvere che a volte mi sembrava di essere nella mia val padana.
E allora cosa faccio, non mi impegno? Ma si dai. Mi apro una birra alla terza ora per “spezzare il gusto degli integratori” e continuo a spingere con le gambe che gridano ad ogni passo.
Dalle 5 inizia ad essere quasi giorno e scatta l’emotività che mi fa quasi piangere ad ogni giro fino alle 5:45, poi … scattano i giri della morte con le gambe ululanti a cercare di recuperare più metri possibili fino alla sirena delle 6. Cotto.
Gambe a pezzi.
Ginocchia fuse.
Però mi porto a casa la coppa del 1º SM45 con un 8º posto assoluto, in una gara approcciata come per gioco.
Forse è questo lo spirito giusto 🙂
