Allenamenti lunghi sul Cammino Naturale dei Parchi

L’altro giorno avevo voglia di fare un bel Lungo, avventuroso e con una componente tecnica.

Detto-Fatto.

Scarico la tratta Roma a Subiaco del Cammino Naturale dei Parchi, analizzo il tracciato nelle sue variazioni altimetriche, definisco sulla base delle mie caratteristiche l’andatura media da tenere, adatto il piano di integrazione generale (che ho definito dopo l’UTMB) al percorso.

Il programma prevede di partire dal X miglio dell’Appia Antica e tornare a casa verso le 16, quindi metto la sveglia alle 2 di notte in modo da mettermi in marcia per le 0230.

Solo che … mi sveglierò alle 0230 e partirò alle 0350… vabbè.

Avevo proprio voglia di fare un allenamento lungo avventuroso, ed il CNP è percorso giusto perché in questo tratto, a parte qualche pezzo tecnico, si riesce a viaggiare ad una buona andatura.

Partenza

Fino a Castelgandolfo il percorso è su asfalto, ma su vie molto periferiche dove non trovo anima viva.

All’altezza di Albano (alle Fratte Ignoranti) si entra – finalmente – nel bosco.

Qui la sorpresa: ho portato con me la torcia scarica. Poco male – penso – perché ho la batteria di ricambio. Mi fermo per sostituirla e scopro che tra le 4 che avevo a disposizione ho preso l’unica completamente scarica.

Bene… farò senza. Per qualche km userò la luce di emergenza ma dovrò poi affidarmi alla flebile luce del cellulare, almeno fino a quando non arriverà l’alba.

Questo mi rallenta un po’, anzi molto perché avevo in programma di non scendere sotto gli 8’ al chilometro invece mi ritrovo a 9’40” di media nei primi 15km.

Fortunatamente l’alba arriva in fretta, e con le prime luci inizio ad accelerare sensibilmente (riesco a vedere dove vado!). In più l’integrazione sta andando bene, dal “pre” al “durante”, con una energia sempre costante.

Lascio velocemente il comune di Rocca di Papa e vado verso Rocca Priora. Finalmente riuscirò (alla quarta volta che faccio il CNP) a prendere il percorso giusto …

In poco tempo sono a Colle di Fuori, ed ancora più velocemente mi impegno ad arrivare a Palestrina perché il raccordo tra Parco dei Castelli Romani ed i Monti Prenestini non è un gran che come paesaggio.

In compenso recupererò quasi tutto il ritardo accumulato nella parte al buio.

Si riprende a salire fino a Castel San Pietro Romano da dove si gode un panorama da lasciarmi incantato ogni volta.

Un paio di foto di rito e via verso Valle delle Cannuccete, che di valle ha ben poco. È una zona abbastanza impervia, con sentiero a tratti molto sassoso e poco visibile da rendere indispensabile l’uso del GPS. Ma è proprio da qui che si entra nel selvaggio territorio del Cammino Naturale dei Parchi.

Sfortunatamente essere partito con 1 ora e mezza di ritardo mi impedisce di proseguire almeno fino a Guadagnolo. Dovrò fermarmi a Capranica Prenestina per prendere l’autobus delle 13 che mi riporterà prima a Palestrina per prendere l’autobus verso Roma, ed infine quello per casa. Riuscire a tornare fa parte dell’allenamento!

Come dicevo all’inizio ho approfittato dell’allenamento per testare sul campo un piano di integrazione che mi permettesse la completa autosufficiente in gare trail fino 10-12 ore.

Il test è andato molto bene, quasi oltre le aspettative, e mi permetterà di passare allo step successivo nel verificare la strategia sulle 20 ore.

Condividerò le mie considerazioni tecniche sull’integrazione nel prossimo articolo.

Buone corse !

Qui la traccia strava:

https://strava.app.link/484PbAGYn0

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