La corsa, specialmente quella solitaria e muscolare in montagna, spegne per qualche ora i pensieri legati alla quotidianità e accende quelli di una natura interiore, libera ed effimera. Con la fatica spariscono i pensieri che generano ansia, preoccupazione, paura, malumore come se si spegnessero, lasciando spazio al vuoto, un vuoto da osservare con curiosità e leggerezza, un vuoto fatto di forme naturali, colori, riflessi di luce, spazio, fruscio, respiro.
Trovo che la corsa sia una forma di meditazione, che permette di risintonizzare corpo e pensiero, allontanando le sensazioni negative e ristabilendo l’equilibrio interiore.