San Galgano Run 50K International Tuscan Trail
Mi viene proposto di partecipare a questa gara come scopa per fare un po’ di allenamento in vista della 102km di fine ottobre (dicesi “scopa” colui o colei che raccatta gli ultimi in gara e ripulisce il tracciato da balise e fettucce). Declino l’invito perché quel lunghissimo non rientra nel mio programma di allenamento, e poi San Galgano si trova troppo lontano da Roma.
Però calata la pulce nell’orecchio inizio a pensare che una gara di 50 chilometri sarebbe un’ottima occasione per verificare se tutti gli ingranaggi girano a dovere.
Il tempo di cercare il sito internet della San Galgano Run e sono ufficialmente iscritto come concorrente.
Provo a sentire tra i compagni di corsa chi se la sente di fare questa gita fuori porta e il mitico Gianni risponde entusiasta alla chiamata, carica tutta la famiglia in auto e insieme partiamo per quest’avventura nella Val di Merse.
Arrivati a Chiusdino facciamo quattro chiacchere con gli organizzatori, ritiriamo il pacco gara e ci fiondiamo a bere birra e spritz per ambientarci.
Chiusdino è un bellissimo borgo medioevale a mezz’ora di auto da Siena sulle Colline Metallifere. Case arroccate, vicoletti stretti, piccoli passaggi caratteristici, e tanti gatti.
Per la notte ci sistemiamo in palestra con gommino e sacco a pelo, dove troviamo altri 6 “campeggiatori” che domani parteciperanno alle gare.
Il mio sonno anomalo, che mi fa percepire una formica che inciampa, mi permette di dormire 2 o 3 ore al massimo, tant’è che alle 4 decido di alzarmi e fare colazione con un barattolo di crema di nocciole, così per affogare i dispiaceri della vita.
Le 6:30 arrivano rapidamente. È ora di prendere la navetta per raggiungere la partenza all’ombra della suggestiva Abbazia di San Galgano.
Dopo un po’ di foto ed il briefing sul percorso, si parte!
I TOP partono subito velocissimi, io decido di tirare il freno a mano e provo a “trainare” Gianni al mio ritmo. Dopo 4 volte che gli dicevo di accelerare mi manda a ‘fanc_lo e ci diamo appuntamento all’arrivo.
I primi momenti di gara sono avvolti nella fitta nebbia tanto da ricordarmi la mia pianura padana.
Un breve tratto stradale e si inizia a solcare le colline.
Tasto il terreno, provo a capire come reagiscono le Akasha sull’erba bagnata ed il suolo fangoso. Controllo la visibilità delle fettucce che indicano il percorso e provo a scrutare l’orizzonte in cerca degli altri concorrenti, avvolti nella nebbia.
Nel frattempo si susseguono i saliscendi collinari, brevi e facili strappi in salita, tratti di bosco, carrettiere e strade bianche.
Nei primi chilometri individuo un corridore con il mio ritmo, lo supero e cerco di non farmi raggiungere. Sarà il mio “ghost rider”, vivo e in carne ed ossa, che mi aiuterà a non abbassare troppo il ritmo nei momenti di stanchezza.
Attorno al 25° chilometro un volontario mi avvisa che qualche simpaticone ha tolto le indicazioni del percorso, ma basterà seguire la strada principale. Ok, penso “tanto ho caricato il tracciato sul Suunto”.
Poco dopo, mentre corro tranquillo, vedo un runner venire in direzione opposta alla mia e mi si raggela il sangue…. mi sono perso io o si è perso lui??? Fortunatamente si era perso lui…. Dopo uno scambio di battute riprendo a correre tranquillo.
Il mio “ghost rider” è sempre là dietro. Ogni tanto appare e poi scompare. Tutto sotto controllo.
Piccolo problema attorno al 38°. Probabilmente le discese degli ultimi allenamenti, sommato allo stress della gara della domenica precedente, hanno stuzzicato un po’ troppo il ginocchio sinistro dando il via ad una fastidiosa infiammazione. La ciliegina sulla torta sono i 3 km di discesa che mi fanno vedere le stelle. Stringo i denti e vado avanti tranquillizzato dal fatto che l’arrivo sarà in salita.
Nel frattempo il “ghost rider” diventa Massimo e corriamo insieme nell’ultimo tratto dandoci supporto a vicenda.
Finalmente l’arrivo! Zoppicante ma soddisfatto.
Tempo ufficiale: 5h20’ – 10° assoluto – 3° di categoria!
Poco dopo arriva anche Gianni e la famiglia si riunisce! 😀
Alimentazione e integrazione in gara
In questa gara non ho badato molto all’alimentazione, anzi direi che non l’ho curata per niente.
La colazione con il barattolo di crema di nocciole non ha lasciato molto spazio ad altro cibo (anzi ha quasi dato inizio ad un fastidioso mal di pancia).
Ho messo nello zaino 2 barrette carbo a base di riso soffiato e mandorle, comprate al volo in farmacia mentre cercavo i compeed. Ne ho mangiata 1 e mezza tanto per non andare in riserva negli ultimi km.
Ho portato con me anche due bustine di gel molto liquido (?), prese anche queste sullo scaffale a fianco dei cerotti per i calli e bevute quando iniziavo a sentire le gambe pesanti.
Ai ristori solo acqua e un po’ di cocacola diluita.
All’arrivo pan unto e birra.
Sensazioni
Direi molto buone. Muscoli ok e abbastanza sciolti. Solo il ginocchio sx è un po’ acciaccato e spero di rimetterlo in carreggiata nei prossimi giorni.
Ringraziamenti
Ringrazio di cuore Gianni che si è unito a quest’avventura e ringrazio la sua famiglia per averci supportato!
Ringrazio gli organizzatori della Gara, impeccabili nell’accoglienza, nel pacco gara, nei premi e nella cura dei concorrenti.
Ringrazio Taliani Massimo della A.S.D. Team Marathon Bike (il ghost rider) per l’involontario e prezioso supporto.
Ringrazio il buontempone che ha sabotato il percorso, che ci ha fatto fare grasse risate.
Ringrazio il meteo, che nonostante fosse prevista pioggia, ci ha regalato una giornata “asciutta” e nemmeno troppo fredda.
Ringrazio la doccia gelata che ha fatto da crioterapia decongestionante … vabbè diciamo così…
Ed ora….
Ed ora si prosegue con l’allenamento. Prossimo appuntamento per domenica 1 ottobre 2017 con la Mezza Maratona dei Castelli Romani !!!!
Un pensiero riguardo “Report San Galgano Run 50K 2017”